Le associazioni culturali non avranno l’obbligo di iscrizione al R.U.N.T.S.

In breve

Il Terzo Settore sta affilando le armi, anche se con molto ritardo […]

Il Terzo Settore sta affilando le armi, anche se con molto ritardo sulla tabella di marcia, dovuto anche in parte – ovviamente – all’emergenza Covid-19. Nelle more dell’istituzione del R.U.NT.S., analizziamo brevemente la posizione delle semplici “associazioni culturali” nelle quali di solito l’associato paga una semplice quota associativa che permette all’ente di gestire le proprie attività, senza avere sponsor o altre entrate da “decommercializzare”.

Presumibilmente, ma si attendono tutti gli sviluppi, queste associazioni non dovranno fare nulla, né adeguare il proprio statuto, né iscriversi al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, in quanto continueranno ad essere normate dall’art. 36 del codice civile e della naturale detassazione delle quote associative.

Avremo comunque modo di tornare sull’argomento “a bocce ferme” … appuntamento per la newsletter specifica “FISCONOPROFIT & CULTURALI” a gennaio 2021.

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