Rischio chiusura per migliaia di enti non profit, Aps e associazioni sportive dal 30 aprile 2021

“Il compito del governo, dell’Agenzia del Demanio e del CONI è quello di trovare una soluzione rispetto all’aumento insostenibile dei canoni concessori a carico di migliaia di enti non profit, associazioni di promozione sociale e associazioni sportive dilettantistiche (CONI), le quali svolgono la propria attività all’interno di concessioni demaniali. Il rischio è quello di perdere, proprio in questa fase di ‘ripartenza’, un patrimonio storico, sportivo e di inclusione sociale per giovani, anziani e persone con disabilità”, come affermato da Maria Chiara Gadda, deputata e componente della segreteria nazionale di Italia Viva.

Afferma inoltre la presenza di due problematiche abbastanza serie. Per quanto riguarda la prima, dal 30 aprile scattano gli aumenti dei canoni minimi e per alcuni enti non profit ciò costituisce un aumento anche fino a sette volte quello attuale, al quale si sommano le cauzioni richieste dal demanio.

La seconda grave problematica, riguarda la scadenza delle concessioni stesse. La proroga al 2033, fatta nella legge di bilancio, ha escluso proprio tali enti non profit che svolgono la loro attività su concessioni demaniali, che andrebbero a bando il 31 dicembre del 2021. Vanno inoltre dichiarati i criteri di assegnazione (preclusivi della competizione sul mercato rispetto all’assegnazione delle aree di bando) a garanzia di migliaia di enti il cui interesse consiste nello svolgimento di attività senza scopo di lucro a vantaggio della collettività.

Concludendo Maria Chiara Gadda dichiara l’importanza del ruolo del terzo settore durante la pandemia e quella che assumerà nella ripartenza, “il Terzo settore non va solo sostenuto a parole, ma negli atti concreti che consentono a volontari ed operatori di lavorare quotidianamente”.