I nuovi obblighi per gli organismi sportivi in tema di responsabilità

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In breve

La Riforma dello sport ha previsto nuovi obblighi in capo alle associazioni e società, che dovranno dotarsi di Modelli di organizzazione, gestione e controllo e codici di condotta, nel rispetto delle Linee guida degli enti affilianti

L’art. 16 d.lgs. 39/2021 ha introdotto l’obbligo per le società ed associazioni sportive dilettantistiche e professionistiche di adottare modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e codici di condotta ad essi conformi, per contrastare, tra le altre, la discriminazione e la violenza di genere e nei confronti di minori.

Le Federazioni sportive nazionali, le Discipline sportive associate e gli Enti di promozione sportiva, secondo la Riforma dello sport, entro il prossimo 31 agosto, dovranno emanare delle Linee guida per l’adozione dei M.o.g. negli organismi sportivi, i quali dovranno farli propri nei successivi 12 mesi, per non incorrere in sanzioni disciplinari.

Le norme sui modelli di organizzazione, gestione e controllo si trovano nel d.lgs. 231/2001, che fa derivare dalla loro adozione, come strumenti di prevenzione, l’esclusione o l’attenuazione della responsabilità amministrativa dell’impresa accertata in sede penale, per reati commessi da soggetti che ricoprano incarichi apicali o da loro sottoposti.

Tale istituto non è del tutto alieno al mondo sportivo, in quanto lo si ritrova presente nello Statuto federale (art. 7, comma 5) e nel Codice di giustizia (art. 7) della FIGC, in quanto viene prevista la possibilità di eliminare o ridurre la responsabilità oggettiva della società per fatti commessi dai propri tesserati e da soggetti comunque riconducibili ad essa, mediante l’adozione, l’idoneità, l’efficacia e l’effettivo funzionamento, verificato nella sua applicazione concreta da un organismo di garanzia interno, di un modello organizzativo e di controllo, valutato dal Giudice in sede decisionale. Il modello deve prevedere anche l’adozione di un codice etico per gli aspetti decisionali e disciplinari.

Queste norme si allineano all’orientamento giurisprudenziale secondo cui l’applicazione della responsabilità oggettiva non può avvenire in via automatica, ma attraverso un’analisi attenta e comprensiva di tutti i comportamenti tenuti dall’ente e della presenza o meno di un sistema interno di prevenzione già funzionante.

Il legislatore ha stabilito, inoltre, che gli organismi sportivi aventi già in dotazione un M,o,g. basato sul d.lgs. 231/2001, lo debbano integrare con i principi contenuti nelle Linee guida che verranno emanate dall’organo sportivo affiliante. Così facendo, si introdurranno fattispecie di reato più propense ad essere realizzate all’interno del contesto sportivo, come violenza e discriminazione di genere, razziale e molestie, che si andranno ad affiancare a quelle già previste, come il reato di frode sportiva (introdotto dalla legge 39/2019).

Sarebbe opportuno che anche gli enti affilianti si dotassero di modelli organizzativi e di gestione e di codici etici, visto che anche questi organi svolgono attività didattica e formativa nei confronti degli atleti delle rappresentative nazionali, così prospettandosi possibili rischi di responsabilità per l’operato di tecnici e dirigenti. 

Per quanto riguarda i “soggetti sottoposti”, con l’inquadramento dato dall’art. 25 d.lgs. 36/2021 di lavoratore sportivo quale soggetto che svolge in forma retribuita attività sportiva, non vi saranno dubbi sull’applicazione della responsabilità oggettiva a carico del sodalizio sportivo per eventuali reati commessi da queste figure.

In ultimo, il d.lgs. 36/2021, modificato dal correttivo d.lgs. 163/2022, ha introdotto all’art. 33 la predisposizione di specifiche tutele, con un apposito decreto attuativo futuro, per la salute e la sicurezza dei minori. Le a.s.d. e le s.s.d. devono designare un responsabile della protezione dei minori e dei giovani sportivi per evitare qualsiasi genere di abuso e di violenza e salvaguardare la loro integrità fisica e morale.

ItaliaOggi di sabato 21 gennaio, ‘Dalla riforma dello sport nuovi obblighi per società e associazioni dilettantistiche e professionistiche’. Linee guida entro il 31 agosto’, a firma di Matteo Pozzi

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