Rapporti dei dipendenti pubblici con le Federazioni sportive

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In breve

Nel corso della sua audizione nell’ambito dell’indagine sul lavoro sportivo alla Camera dei deputati, il Presidente del Coni Giovanni Malagò è intervenuto sulla Riforma dello sport e sui problemi relativi alla sostenibilità economica e i rapporti della Pubblica amministrazione con le Federazioni sportive

Il d.lgs. 36/2021 prevede una riforma organica del settore per fornire diritti e tutele a tutti i lavoratori  dello sport, garantendo al tempo stesso la sostenibilità economica e finanziaria delle misure adottate. Nonostante gli interventi del decreto correttivo, che ha ridotto gli oneri della Riforma, i costi restano elevati, con ricadute importanti soprattutto sulle piccole associazioni e società.

Il Presidente del Coni ha poi evidenziato alcune criticità della normativa, come l’ostacolo per le Federazioni di avvalersi della collaborazione di dipendenti della Pubblica amministrazione. Secondo l’art. 25, comma 6, d.lgs. 36/2021, i lavoratori delle amministrazioni pubbliche possono prestare la propria attività in favore di società e associazioni sportive dilettantistiche fuori dall’orario di lavoro, dopo averlo comunicato all’amministrazione di appartenenza. Nel testo manca il riferimento alle Federazioni, che quindi non potrebbero instaurare rapporti di collaborazione con questi soggetti. Questo dettaglio ha sollevato grandi preoccupazioni tra le Federazioni, che spesso si avvalgono di persone che lavorano nella Pubblica amministrazione e di atleti e tecnici inquadrati nei gruppi sportivi militari o corpi dello stato, perché potrebbero derivare oneri anche dal punto di vista finanziario con questa misura.

Infine, il presidente Malagò è intervenuto sui controlli svolti dalle Federazioni sportive sulle società. Questi erano previsti dall’art. 12 della l. 91/81, che stabiliva che le Federazioni dovessero adottare dei provvedimenti per la tenuta economico-finanziaria delle società sportive. L’articolo è stato abrogato con il d.lgs. 36/2021, il quale, però, non ha previsto una norma sostitutiva. Se non vi sarà un’integrazione della normativa, il rischio sarà che i provvedimenti adottati dalle Federazioni non abbiano la copertura legislativa e i controlli sugli equilibri finanziari possano essere contestati dalle società.

ItaliaOggi di sabato 4 marzo, ‘Federazioni sportive senza P.a.’, a firma di Michele Damiani

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