Audizione del Ministro del lavoro nell’indagine sulla Riforma dello sport

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In breve

Nel corso dell’indagine sulla riforma del lavoro sportivo è intervenuto alla Camera, di fronte alle Commissioni riunite cultura e lavoro, il Ministro del lavoro Calderone

Il Ministro del lavoro ha mostrato apprezzamento per la Riforma dello sport, che opera una revisione organica dei rapporti di lavoro, a tutela degli operatori sportivi, professionisti e soprattutto dilettanti, ai quali spesso non venivano riconosciute le giuste tutele lavoristiche e che erano inquadrati tramite interpretazioni, anche errate, della disciplina.

Durante la sua audizione, il Ministro si è concentrato sulle principali norme lavoristiche del d.lgs. 36/2021, tra cui le deroghe per gli sportivi rispetto allo Statuto dei lavoratori (art.26), la presunzione di autonomia fino alle 18 ore settimanali per le collaborazioni dilettantistiche (art.28) e la definizione di volontario (art.29).

Si è sottolineata l’importanza di avere delle norme chiare per evitare disallineamenti con la disciplina ordinaria lavoristica, anche per evitare i tanti contenziosi degli anni passati in tema di collaborazioni. Esempi di disomogeneità sono l’esonero dal cedolino paga per i compensi sportivi sotto i 15mila euro e il pagamento degli stipendi senza modalità tracciabili, i quali costituiscono alcuni degli adempimenti richiesti al datore di lavoro e sottoposti a controlli da parte degli uffici. Anche l’iscrizione telematica sul Libro unico del Lavoro degli operatori sportivi ha sollevato qualche perplessità, siccome non è prevista per alcun tipo di lavoro.

Inoltre, il Ministro ha chiesto che le procedure di comunicazione per l’avvio di nuovi rapporti di lavoro attraverso la piattaforma del Registro nazionale delle attività sportive contemplino anche le collaborazioni sotto i 5mila euro, con tempistiche più idonee, il giorno precedente rispetto all’inizio delle prestazioni, a garantire la conoscenza da parte degli uffici che svolgono i controlli. 

Con riguardo all’art. 37, sulle co.co.co. amministrative – gestionali, si è sottolineata la genericità della disposizione, che non elenca i presupposti tassativi per instaurare questo tipo di rapporto, ma cita “ricorrendone i presupposti”, lasciando indeterminatezza intorno a questa figura.

Infine, il Ministro è si è soffermato sulla necessità di ottenere autorizzazione per i dipendenti pubblici per l’avvio della collaborazione e la percepibilità dei compensi sportivi (art. 25), che sostituisce la semplice comunicazione unilaterale.

ItaliaOggi di mercoledì 5 aprile, ‘Calderone: meno deroghe sul lavoro sportivo’, a firma di Simone Boschi

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