Social lending e titoli di solidarietà come strumenti di finanziamento

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In breve

La riforma del Terzo Settore punta a introdurre i titoli di solidarietà e i social lending come nuovi strumenti innovativi di finanziamento.

Con la riforma del terzo settore si punta a introdurre nuovi strumenti innovativi di finanza sociale come: i Social Lending (prestito personale erogato da privati ad altri privati su Internet) e i Titoli di Solidarietà che scontano fiscalmente lo stesso trattamento dei titoli di Stato.

Lo scopo di questi istituti è quello di facilitare ed incentivare i meccanismi di accesso al credito, favorendo e sostenendo le attività di interesse generale svolte dagli Ets.

Cosa sono i social lending e i titoli di solidarietà?

Titoli di Solidarietà

Si tratta di obbligazioni e altri titoli di debito, nonché certificati di deposito, che gli istituti di credito possono emettere allo scopo di raccogliere denaro con l’obbligo, stabilito espressamente dal legislatore, di impiegare il capitale per finanziare le attività istituzionali degli Ets, tenendo conto degli obiettivi di interesse generale perseguiti da questi ultimi.

Questi titoli  si suddividono fra:

  • obbligazioni e altri titoli di debitodi durata non inferiore a 36 mesi;
  • certificati di deposito di durata non inferiore a 12 mesi.

Una particolarità di questi titoli è che non possono essere applicate commissioni da parte della banca; l’unica remunerazione sono gli interessi attivi sugli impieghi eseguiti a favore degli Ets.

Peraltro, la loro sottoscrizione consentirà, a chi li sceglie, di assoggettare interessi e plusvalenze allo stesso regime fiscale previsto per i titoli di Stato con tassazione agevolata dei ricavi del 12,50%.

Inoltre, l’istituto di credito può erogare una o più donazioni a favore di enti del Terzo settore e se queste somme risultano complessivamente pari o superiori allo 0,60% % dell’ammontare nominale collocato di titoli di solidarietà, quest’ultimo può ottenere un credito d’imposta pari al 50% delle donazioni.

Social Lending

Il social lending è una nuova forma di accesso al credito che ha come scopo quello di mettere in relazione soggetti interessati a prestare denaro (privati o investitori istituzionali) con Ets che necessitano di risorse finanziarie.

In questo caso, il finanziamento avviene tramite piattaforme di social o peer to peer lending gestite da intermediari bancari iscritti all’apposito albo.

Anche con i social lending i proventi possono essere assoggettati ad una ritenuta alla fonte del 12,50%.

La finanza sociale è anche un valido strumento per sostenere progettualità basate su collaborazioni speciali fra enti locali ed Ets.

Si prendano, come esempio, le iniziative avviate per il recupero del patrimonio immobiliare pubblico inutilizzato attraverso gli strumenti di semplificazione introdotti dalla riforma del Terzo Settore.

I titoli di solidarietà e i conseguenti finanziamenti indirizzati agli Ets gestori degli immobili pubblici potranno concorrere e cumularsi, per sostenere il recupero dei beni con le tradizionali raccolte fondi.

Quest’ultime, grazie ai nuovi strumenti come il social bonus, consentono adesso di potenziare i benefici fiscali con l’assegnazione di crediti d’imposta fin al 565% dell’importo donato.

Il Sole 24 Ore di giovedì 14 Dicembre 2023, pag. 48, “Terzo Settore, le alternative per l’accesso al credito” a firma di Ilaria Ioannone e Gabriele Sepio

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