La nuova disciplina IVA può attendere?

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In breve

Dal 1° gennaio 2026 verrà abolito o mantenuto il regime di esclusione IVA previsto per le operazioni rese a favore di associati e tesserati?
Il Vice-Ministro dell’Economia, Maurizio Leo, sembra voler tranquillizzare sul RINVIO della riforma, ma i giorni passano …

Il mondo NO PROFIT è in attesa di sapere se dal 1° gennaio 2026 le operazioni rese a favore di associati e tesserati vengono attratte nel campo di applicazione dell’Iva (art. 5, comma 15-quater, D.L. 146/2021 e art. 1, comma 683, Legge 234/2021). La procedura di infrazione avviata dalla Commissione Europea porta alla modifica dell’articolo 4 del Dpr 633/72, con la contestuale introduzione di nuove ipotesi di esenzione.

Per i “non addetti ai lavori” sembra una questione di “lana caprina”, ma la modifica comporta maggiori oneri per le associazioni, se non in termini di assolvimento del tributo, almeno per gli obblighi documentali (fatturazione, certificazione fiscale, registrazione, ecc.), fatta salva la possibilità di optare per la dispensa degli adempimenti, ex art. 36-bis, Dpr 633/72.

Si sta lavorando, se non altro, al fine di sollevare gli enti più piccoli da nuove incombenze. Le Commissioni parlamentari per il no profit hanno segnalato al Governo “l’opportunità di introdurre disposizioni volte a mantenere l’attuale regime di esclusione per gli enti associativi non commerciali, anche dopo il 1° gennaio 2026″.

Un aspetto esaminato è quello delle disposizioni agevolative a favore delle Onlus, che entro il 31 marzo 2026 dovranno decidere il loro futuro (Ets, Impresa Sociale o fuori dal Terzo Settore): cambiare il regime Iva dal 1° gennaio 2026 sarebbe un problema per questi soggetti che poi dopo 3 mesi devono comunque “cambiare casacca”. Pertanto, si propone che le esclusioni e le esenzioni Iva previste dagli articoli 3 e 10 del Dpr 633/72 a favore delle Onlus siano riferite non ai soli “enti del Terzo settore non commerciali”, ma alla generalità degli enti del Terzo settore, escluse soltanto le imprese sociali costituite in forma di società.

Se si può essere ottimisti circa la proroga dell’attuale regime di de-commercializzazione Iva per gli enti associativi, resta da capire quali saranno le possibili evoluzioni con riguardo alle altre agevolazioni Iva per il “mondo no profit”.

Eutekne.info di mercoledì 22 ottobre 2025, a firma di Corinna Cosentino

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