ASD senza tracciabilità dei ricavi: non si perdono le agevolazioni (CGT II Lombardia n. 2248/2025)

L’Agenzia delle Entrate di Brescia ha notificato avviso di accertamento ad una ASD in cui chiedeva la revoca delle agevolazioni fiscali art. 143 e seguenti TUIR, imputando la corresponsabilità ai componenti del Consiglio Direttivo.

Oltre alle irregolarità formali, l’Ufficio contesta all’ASD la mancata tracciabilità delle spese eseguite con prelievi in contanti dal conto corrente, con ostacolo alla trasparenza.

L’art. 25 della legge n. 133/1999 prevedeva in tale ipotesi la decadenza delle agevolazioni di cui alla legge n. 398/91, ma tale norma è stata abrogata dall’art. 1, comma 713, legge 190/2014 e dall’art. 19, comma 1, D.Lgs. n. 158/2015. L’attuale formulazione dell’art. 25 della legge 133/99 prevede esclusivamente l’applicazione di sanzioni e non la decadenza. Per le spese sostenute, la parte ha redatto ed approvato il rendiconto. Quanto ai compensi corrisposti, l’ASD ha prodotto l’elenco dei pagamenti a titolo di rimborso spese consentendo l’identificazione dei percipienti.

In ordine alla responsabilità solidale degli associati, l’art. 38 c.c. dispone che delle obbligazioni assunte “rispondono anche personalmente e solidalmente le persone che hanno agito in nome e per conto dell’associazione”, ma tale responsabilità “non è collegata alla mera titolarità della rappresentanza dell’associazione, bensì all’attività negoziale concretamente svolta per conto di essa e risoltasi nella creazione di rapporti obbligatori fra questa ed i terzi, con la conseguenza che chi invoca in giudizio tale responsabilità è gravato dall’onere di provare la concreta attività svolta in nome e nell’interesse dell’associazione, non essendo sufficiente la prova in ordine alla carica rivestita all’interno dell’ente” (Cassazione n. 3093/2021).

ItaliaOggi di giovedì 20 novembre, pagina 30 a cura di Benito Fuoco