CORONAVIRUS e SPORT… l’Italia è tutta arancione

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In breve

Dopo avervi dato l’informazione del DPCM dell’11 marzo con nostro FNP/ flash […]

Dopo avervi dato l’informazione del DPCM dell’11 marzo con nostro FNP/ flash in data 12/03/2020, siamo ora a fare il punto della situazione che, a chi fosse sfuggito, prevede (fonte: http://www.sport.governo.it/it/emergenza-covid-19:
– sono sospese tutte le manifestazioni e gli eventi sportivi organizzati in luoghi pubblici o privati (es: grandi eventi, scuole di ballo ecc.), anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico. In questi luoghi è sospesa ogni attività.
– sono sospese le attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali (fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza), centri culturali, centri sociali, centri ricreativi.

ANCORA DA CHIARIRE (inizialmente vi era stata una apertura, poi rientrata) la questione delle “ATTIVITA’ SPORTIVE ALL’APERTO”. Il Viminale, nella circolare di cinque pagine a firma del capo di gabinetto Matteo Piantedosi, sembra infatti aprire con la risposta: prudenza e distanza (di almeno un metro), ma nelle giornate successive molti sindaci hanno chiuso parchi e giardini.

Ci si può spostare tra un comune e l’altro o all’interno dello stesso, per “comprovate esigenze primarie non rinviabili”. Diventa difficile – a nostro avviso – coniugare la possibilità di fare “attività motoria e sportiva all’aperto, rispettando la distanza interpersonale di almeno un metro” con l’esigenza primaria, soprattutto quando tale facoltà viene usufruita da un buon numero di persone.

Rischiare la denuncia penale (art. 650 c.p.) per una corsetta o per una passeggiata riteniamo non sia proprio consigliabile. Anche noi siamo per diffondere il mantra #iorestoacasa, in questi giorni.

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