5×1000, sotto i 20mila euro non c’è obbligo di trasmettere le carte
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In breve
Procedimenti semplificati per gli Enti del Terzo Settore che hanno percepito contributi inferiori a 20mila euro.
Per gli enti che hanno percepito contributi inferiori a 20mila euro è previsto un iter semplificato, ma rimangono gli obblighi di trasparenza.
Quest’ultimi devono rendicontare le somme percepite entro un anno dalla data di ricevimento, ma non sono obbligati a trasmettere e pubblicare la documentazione.
Esclusione coerente con il principio di graduazione dei vincoli di rendicontazione e di trasparenza in ragione della dimensione economica dell’attività.
Quindi, per la predisposizione del rendiconto bisogna fare riferimento al decreto direttoriale n 488/2021 (riportato in calce).
Come devono compilare il rendiconti gli enti che hanno percepito meno di 20mila euro?
Nel rendiconto, gli enti dovranno indicare:
- I dati identificativi del beneficiario (denominazione sociale);
- Il codice fiscale;
- La sede legale;
- L’indirizzo di posta elettronica;
- Lo scopo dell’attività sociale.
E le seguenti voci:
- L’anno finanziario a cui si riferisce l’erogazione;
- Le spese sostenute per il funzionamento dell’ente (comprendendo risorse umane e acquisto di beni o servizi) dettagliate per ogni spesa
- Altre voci di spesa destinate ad attività direttamente riconducibili alle finalità e agli scopi istituzionali del beneficiario;
- Eventuali accantonamenti delle somme percepite per la realizzazione di progetti pluriennali (massimo tre anni)
Ovviamente, rimane l’obbligo di rendicontazione successiva al loro utilizzo.
Con la conseguenza che, quest’ultimo, sarà suddiviso in tre parti.
Prima parte:
La prima parte contiene la scheda anagrafica, quindi: denominazione e codice fiscale
Seconda parte.
La seconda fornisce un rendiconto delle spese sostenute riconducendole a 5 macro voci: risorse umane, spese di funzionamento, spese per acquisto beni e servizi, spese per l’attività di interesse generale e accantonamenti.
Terza parte
L’ultima, invece, contiene un elenco di tutti i giustificativi di spesa a supporto degli importi che sono stati inseriti.
E per quanto riguarda la relazione illustrativa?
La relazione illustrativa, invece, deve essere redatta sotto forma discorsiva e contenere una prima parte destinata a fornire una piccola presentazione dell’ente; la seconda ha lo scopo di rappresentare le informazioni necessarie per giustificare le attività svolte con le somme ricevute per il 5×1000.
La conservazione dei documenti
Il rendiconto e la relazione illustrativa, insieme ai giustificativi di spesa, dovranno essere conservati per 10 anni e messi a disposizione dell’amministrazione competente in caso di richiesta o controllo presso la sede dell’ente.
Il Sole 24 Ore di giovedì 21 Dicembre 2023, pagina 46, “Sotto i 20mila euro non c’è obbligo di trasmettere le carte” a firma di Ilaria Ioannone e Gabriele Sepio
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