Esenzione Iva dal 1° luglio 2024 per gli Enti Non Commerciali

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In breve

Per gli Enti Non Commerciali le nuove regole sull’esenzione Iva slittano al 1° luglio 2024, ad eccezione delle Odv e Aps. Per le SSDRL sarà prevista l’imponibilità Iva per ogni prestazione di servizio rivolta ai propri tesserati.

Per gli enti non commerciali, l’esenzione sull’Iva slitta al 1° luglio 2024, originariamente fissata al 1° gennaio 2024, con la proroga inserita in sede di conversione in legge del Dl 51/2023.

A fronte della procedura di infrazione Iva avviata dalla Commissione Ue nei confronti dell’Italia, la legge di Bilancio 2022 ha apportato un grande cambiamento dell’attuale inquadramento Iva.

Infatti, le operazioni rese a fronte di corrispettivi specifici e contributi supplementari nei confronti dei soci, associati e partecipanti saranno attratte in campo Iva, ma in regime di esenzione.

Questa modifica incide direttamente sulle attività istituzionali delle associazioni, finora considerate non commerciali in ragione della loro destinazione nei confronti degli associati e partecipanti.

Esenzione Iva: cosa cambia dal 1° luglio 2024?

Dal 1° luglio 2024, gli enti non commerciali avranno l’obbligo di registrazione, fatturazione e di apertura della partita Iva, cui si aggiunge, in determinate condizioni, la tenuta di una contabilità separata.

Ad esempio: con la modifica normativa, le entrate percepite attraverso la somministrazione di alimenti e bevande sono imponibili ai fini Iva, richiedendo così l’effettivo pagamento del tributo.

Unica eccezione: se il servizio è reso nei confronti di indigenti, le prestazioni saranno esenti.

Lo slittamento di sei mesi ha aspetti positivi e negativi.

Aspetti Positivi:

  • Permetterà alle realtà no profit di avere più tempo per prendere confidenza con le nuove norme in campo Iva.

Aspetti Negativi:

  • L’inizio, cadendo a metà del periodo di imposta Iva allineato ad anno solare, porterà le realtà associative ancora una volta a dover comprendere il corretto inquadramento delle operazioni, mettendo in atto anche i relativi adempimenti Iva in corso d’anno;
  • Le associazioni che somministrano alimenti e bevande non a favore di indigenti avranno l’obbligo di tenere due scritture contabili separate e a corrispondere il tributo ai fini dell’Iva;
  • Il problema ancora irrisolto per le società sportive dilettantistiche (SSDRL) che non potranno beneficiare dell’esenzione Iva, assoggettando all’imposta ogni prestazione di servizio svolta a favore dei propri tesserati.

Unica eccezione: ODV e APS

Se per le realtà associative il nuovo regime scatterà a luglio 2024, diverso sarà per le Odv e le Aps con ricavi annui non superiori a 65 mila euro.

Infatti, dal 1° gennaio 2024 le Organizzazioni di Volontariato e le Associazioni di Promozione Sociale potranno mettersi già alla prova con il regime forfettario, applicando la soglia dei 65 mila (già approvata dalla Commissione Europea) al di sotto della quale non sono previsti specifici adempimenti.

I focus del Sole 24 Ore del 6 luglio 2023, n. 19, pag. 9, a cura di Ilaria Ioannone e Gabriele Sepio

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